Non ho mai conosciuto una persona che non ha paura di niente, neanche quei tre o quattro elementi così vanesi e pieni di sé anche loro ne soffrivano. Che sia paura di un insetto o ansia da prestazione, ma sempre paura era.

E’ inevitabile, la paura è un percorso puoi rimanerne vittima e girarci intorno come fosse un circolo vizioso o puoi deviarla. Mi viene in mente la canzone di Jovanotti “Mi fido di te” quando dice “La vertigine non è paura di cadere, ma voglia di volare”. Si ci sono ho capito, la paura è un trampolino, sul bordo della tavoletta ci sei tu, hai davanti il mare, sopra di te il cielo e davanti a te la tua vita. Ci sono due alternative buttarsi nel vuoto o scappare via. Se ti butti il rischio è farsi male, annegare, ma ci sono anche aspetti positivi, l’adrenalina che sale, l’acqua fresca che ridona energia e vitalità, la brezza. Se scappi perdi tutto ciò, è vero non rischi di sbattere contro uno scoglio, non rischi di affogare, ma pensi che fuggendo respirerai a pieni polmoni? L’uomo che fugge è l’uomo che non ha imparato a vivere, non ha imparato a rischiare e non ha imparato ad amare. Puoi viaggiare per il mondo intero, ma arriverà un giorno in cui vedrai la tua immagine riflessa  e nei tuoi occhi i segni dei rimpianti.Vuoi vivere di rmpianti? o vuoi poter dire ci ho provato anch’io?