Gli scorsi anni in questi giorni ero intenta a preparare le ultime cose prima di partire, prima di raggiungere casa. Eh già casa.
Ci sono sempre due luoghi che per noi rappresentano la casa: la nostra abitazione e una parte della terra che sentiamo come nostra. Quella parte di terra per me è un’isola, la mia isola, la nostra isola. Uno strano gioco del destino mi impedisce di raggiungerti. Non potrò ammirare le mie amiche stelle, quest’anno niente aranceti, niente sole, niente acque cristalline..Voi direte il sole sta dappertutto, invece no, quel sole non è ovunque. In mezzo ai quei piccoli monti quei raggi si colorano di mistero e di magia e quando si adagiano sulla nostra pelle, ci caricano di quell’energia che ci farà andare avanti per un intero anno. Per non parlare dei profumi, specialmente dopo un temporale estivo, quell’odore forte di terra, riporta al passato, come se improvvisamente, chiusi gli occhi, mi ritrovassi indietro nel tempo, in un quadretto in bianco e nero.. come diceva Carmen Consoli "un nitido squarcio degli anni ’60".. io non so com’erano quegli anni, ma forse erano più profondi di adesso. Non voglio però discostarmi dal discorso principale. Per la prima volta non vedrò la mia Sicilia, e il mio cuoricino ne soffre, forse esagero lo so, ma per me rappresenta tanto, quei posti mi donano tanto, una semplice alba sull’Etna ti regala un emozione intensamente indecifrabile..Non riesco ad usare le parole giuste, perchè per capire quello che provo, bisognerebbe solo vederla, e non tutti hanno avuto questa fortuna.
Bhè ma come stava scritto nello striscione pubblicitario a Messina "arrivederci Sicilia", io tornerò e tu sarai più bella che mai.. aspetta una delle tue figlie e se puoi vienimi a trovare e a colorare i sogni ormai grigi di questa metropoli.